Il cinema in cucina: un viaggio tra fornelli e emozioni
Film e serie ambientati tra fornelli e ristoranti continuano ad appassionare il pubblico. Tra "Nonnas" e "Aragoste a Manhattan" vale la pena esplorare questo affascinante filone.
Ciao, come state? Oggi argomento un po’ diverso dal solito… tema goloso, diciamo, ispirato alle ultime visioni e ad una tendenza del cinema e della tv di raccontare storie ambientate all’interno di una cucina; tendenza che, anche se è sempre esistita, ultimamente è cresciuta molto sulla scia di prodotti di successo come The Bear. Buona lettura!
Quando il cinema incontra la cucina, nasce una magia particolare.
Ho già parlato brevemente di Nonnas, la recente produzione Netflix con Vince Vaughn, Susan Sarandon e Lorraine Bracco: una storia tanto semplice quanto toccante. Dopo la perdita della madre, un uomo rischia tutto per onorarla aprendo un ristorante italiano con vere nonne come chef.
Ciò che colpisce di Nonnas è la sua autenticità emotiva. Vince Vaughn, abbandonando il suo solito personaggio logorroico, offre una performance sorprendentemente profonda, radicata nel lutto e nella speranza. Le scene in cui le nonne preparano i piatti della tradizione sono girate con una tenerezza che va oltre il semplice food porn cinematografico: ogni gesto, ogni ricetta tramandata di generazione in generazione diventa un ponte tra passato e presente, tra chi non c'è più e chi resta.
Aragoste a Manhattan: la cucina come microcosmo sociale
All'estremo opposto dello spettro troviamo Aragoste a Manhattan, diretto dal messicano Alonso Ruizpalacios. Ambientato nell'arco di una sola giornata in un frenetico ristorante di New York chiamato The Grill, il film segue Pedro, un cuoco messicano che lavora da tre anni nel locale in attesa di regolarizzare la sua posizione.
Girato in un austero bianco e nero che enfatizza la claustrofobia e l'intensità dell'ambiente, Aragoste a Manhattan trasforma la cucina di un ristorante in un microcosmo delle tensioni sociali, culturali e di potere della società contemporanea. Qui non troviamo la nostalgia confortante di Nonnas, ma uno sguardo crudo sulle gerarchie, lo sfruttamento e le disuguaglianze che si nascondono dietro i piatti raffinati serviti ai clienti benestanti.
Perché i film di cucina ci appassionano tanto?
Perché continuiamo a essere affascinati da storie che ruotano attorno alla preparazione del cibo?
La risposta risiede nella straordinaria capacità della cucina di funzionare come metafora della vita stessa. Il processo di preparazione di un piatto, con la sua combinazione di tecnica e creatività, di regole da seguire e momenti di improvvisazione, rispecchia il nostro percorso esistenziale: gli errori, le correzioni, la resilienza necessaria quando le cose non vanno come previsto.
Inoltre, la cucina è uno dei pochi ambienti che stimola tutti i sensi, e il cinema ha sviluppato tecniche sofisticate per evocare esperienze sensoriali che vanno oltre la vista e l'udito. Attraverso primi piani di cibi succulenti, il suono dell'olio che sfrigola, le espressioni di piacere di chi assaggia, questi film riescono a stimolare gusto e olfatto in modo indiretto ma potente, creando un'esperienza quasi sinestesica.
Non va dimenticato, poi, il potere del cibo di evocare ricordi e nostalgia. I piatti della tradizione sono legati a momenti significativi della vita, a persone amate, a luoghi del cuore. Quando un film come Ratatouille ci mostra il critico Anton Ego trasportato istantaneamente nell'infanzia da un boccone di ratatouille, sta toccando una corda universale che risuona in ogni spettatore.
Infine, in un'epoca di crescente digitalizzazione e distanza dai processi produttivi materiali, i film sulla cucina celebrano il lavoro manuale, la maestria artigianale, la connessione diretta con ingredienti e processi. La figura dello chef come artigiano appassionato, che crea con le proprie mani e mette la propria anima nei piatti, risponde a una nostalgia collettiva per forme di lavoro più tangibili e immediate.
11 film di cucina consigliati
Ecco una selezione ragionata dei dieci film che ogni appassionato di cinema e cucina dovrebbe vedere almeno una volta nella vita.
1. Ratatouille (2007)
Il capolavoro Pixar racconta di Remy, un topo con un talento straordinario per la cucina che sogna di diventare chef a Parigi. Oltre all'animazione impeccabile, il film esplora temi profondi come la passione creativa e il coraggio di seguire i propri sogni.
2. Il pranzo di Babette (1987)
In questo Oscar al miglior film straniero, una rifugiata francese vince alla lotteria e spende tutto per preparare un sontuoso banchetto per gli austeri abitanti di un villaggio danese. Un'opera che celebra il potere del cibo di trascendere barriere culturali e religiose, trasformando una comunità rigida attraverso il piacere sensoriale condiviso.
3. Big Night (1996)
Due fratelli italiani emigrati negli USA gestiscono un ristorante che sta fallendo perché rifiutano di americanizzare la loro autentica cucina. Decidono di rischiare tutto in una "grande notte" con un banchetto straordinario. La preparazione del timpano è una delle sequenze culinarie più memorabili del cinema, mentre il finale silenzioso con una semplice frittata rappresenta l'essenza della cucina come atto d'amore.
4. Chef - La ricetta perfetta (2014)
Jon Favreau dirige e interpreta uno chef che, dopo aver perso il lavoro in un ristorante prestigioso, riscopre la sua passione aprendo un food truck con il figlio. Un film che cattura perfettamente l'era dei social media e la rinascita della street food culture, celebrando l'autenticità culinaria e la riconciliazione familiare attraverso il cibo.
5. The Menu (2022)
Un thriller psicologico ambientato in un esclusivo ristorante su un'isola remota, dove lo chef Julian Slowik (Ralph Fiennes) ha preparato un menu degustazione con sorprese inquietanti. Una satira feroce del mondo gastronomico d'élite che usa la cucina come metafora per esplorare temi di classe sociale, autenticità artistica e ossessione.
6. Chocolat (2000)
Nella Francia rurale degli anni '50, Vianne Rocher (Juliette Binoche) apre una cioccolateria durante la Quaresima, sfidando le convenzioni religiose del villaggio. Il film esplora il potere sovversivo del piacere sensoriale in una società repressa, celebrando il cibo come forma di resistenza gentile contro il conformismo e l'intolleranza.
7. Amore, cucina e curry (2014)
Una famiglia indiana si trasferisce in un piccolo villaggio francese e apre un ristorante di fronte a un locale stellato Michelin. Lo scontro culturale iniziale si trasforma in una storia di rispetto reciproco e innovazione gastronomica. Un film che celebra la diversità attraverso la fusione culinaria, mostrando come tradizioni diverse possano arricchirsi a vicenda.
8. Julie & Julia (2009)
Due storie parallele: Julia Child (Meryl Streep) che impara l'arte della cucina francese negli anni '50 e Julie Powell (Amy Adams) che nel 2002 decide di preparare tutte le 524 ricette del libro di Child in un anno. Un'esplorazione di come la cucina possa essere veicolo di autodeterminazione femminile in epoche diverse, con un'interpretazione memorabile di Streep.
9. Boiling Point - Il disastro è servito (2021)
Girato in un unico piano sequenza di 92 minuti, segue lo chef Andy Jones (Stephen Graham) durante una frenetica serata nel suo ristorante. Un tour de force tecnico che cattura l'adrenalina e lo stress di una cucina professionale con un realismo senza precedenti, offrendo uno sguardo crudo sui costi personali dell'eccellenza culinaria.
10. La grande abbuffata (1973)
Quattro amici di mezza età si ritirano in una villa per un weekend dedicato a un suicidio collettivo attraverso l'eccesso di cibo. Una satira provocatoria e surreale della società dei consumi che usa il cibo come metafora della decadenza borghese, esplorando temi di eccesso e vuoto esistenziale ancora attuali nella nostra società dell'abbondanza.
11. Soul Kitchen (2009)
Diretto da Fatih Akin, racconta la storia di Zinos Kazantsakis, un ristoratore greco-tedesco di Amburgo che gestisce un locale malandato in un vecchio magazzino. Quando assume lo chef Shayn, un cuoco di talento ma dal carattere impossibile, il menu passa da piatti surgelati a sofisticate creazioni gastronomiche, allontanando la clientela abituale ma attirando gradualmente un nuovo pubblico hipster. A differenza di molti film gastronomici che idealizzano la cucina, Soul Kitchen ne mostra il lato caotico e imperfetto, celebrando la cucina come spazio di incontro multiculturale e di rinascita personale.
The Bear: quando la cucina diventa un campo di battaglia
Nessuna panoramica sui film e le serie ambientati in cucina sarebbe completa senza menzionare The Bear, la serie FX/Hulu che ha conquistato pubblico e critica con il suo ritratto frenetico e brutalmente onesto del mondo della ristorazione.
La serie segue Carmen "Carmy" Berzatto (interpretato da Jeremy Allen White), un giovane chef di alta cucina che torna a Chicago per gestire la paninoteca di famiglia dopo il suicidio del fratello. Quello che trova è un locale in rovina, con debiti, attrezzature obsolete e uno staff resistente al cambiamento, guidato dal ribelle "cugino" Richie (Ebon Moss-Bachrach).
The Bear ha un ritmo adrenalinico e claustrofobico. La regia utilizza inquadrature strette, dialoghi sovrapposti e un montaggio serrato che cattura perfettamente il caos controllato di una cucina professionale.
La serie non romanticizza il lavoro in cucina: mostra apertamente il burnout, l'ansia, le dipendenze e i sacrifici personali che spesso accompagnano la ricerca dell'eccellenza culinaria. Carmy è un personaggio tormentato, che lotta con il lutto, il perfezionismo e il peso delle aspettative, mentre cerca di trasformare il The Beef in un ristorante di qualità.
Ma oltre all'aspetto culinario, la serie è anche un potente dramma sulla famiglia (quella di sangue e quella che si forma sul lavoro), sul lutto, sulla salute mentale e sulla ricerca di equilibrio tra eccellenza professionale e costo personale.
È una serie che vi farà riflettere sul prezzo dell'eccellenza e sul potere trasformativo del cibo come forma d'arte e di connessione umana.
#3 - Scriviamo una sceneggiatura con IA: punti deboli e consigli non richiesti
Dopo aver esplorato i punti di forza dell’idea che ho avuto (vedi puntata precedente), Chatty mi indica quali sono i punti deboli dell’idea.
Poi passa a darmi un “consiglio strategico” non richiesto:
Consiglio che non mi fa impazzire - e che non ascolterò. Continua.
Preferito Cinema Show: storie e visioni del futuro
Abbiamo aperto la trasmissione con l’intervista telefonica a Maurizio Nichetti - tornato al cinema con AmicheMai. In studio con noi: Alessandro Marzullo, regista del film Non credo in niente e Giuliano Giacomelli, regista e produttore di ORCA produzioni.
Potete recuperare la puntata cliccando il player qui sotto 👇
Se invece volete ascoltare il podcast su Spotify - solo talk senza musica - vi basta cliccare sull’immagine.
🎙️ Nella prossima puntata torneremo a fare una cosa che non facciamo da un po’: chiacchierare a ruota libera di cinema, consigli, sconsigli, ultime visioni. Lo faremo insieme all’amico, collega e YouTuber Fabrizio Jerus.
Appuntamento con Preferito Cinema Show martedì 17 giugno, ore 16, sempre e solo su Radio Kaos Italy.
📚Un consiglio di lettura. Tre motivi per leggere:
Perché i piatti Ghibli fanno sognare… e venire fame.
Ogni fan dello Studio Ghibli ha sognato di assaggiare il ramen fumante di Ponyo, le colazioni burrose di Il Castello Errante di Howl o le torte di Kiki. Questo libro ti insegna a riprodurli, ricreando a casa la magia dei film con ingredienti veri e passaggi illustrati.Perché unisce cucina e cinema con poesia.
Non è un semplice ricettario: è anche una dichiarazione d’amore ai mondi di Miyazaki e Takahata. Ogni ricetta è accompagnata da curiosità, frame e suggestioni visive che celebrano la connessione tra cibo, emozioni e narrazione.Perché cucinare Ghibli è un rito di benessere.
Preparare questi piatti è come entrare in punta di piedi nei film: è un modo per rallentare, prendersi cura di sé e degli altri, riscoprire l’importanza dei gesti quotidiani. Ideale per chi cerca comfort food con un’anima gentile.
⚒️Tool, link utili, plug in, produttività, svago…
🍳 SuperCook è il sito perfetto per chi apre il frigo e si chiede: "Cosa cucino con quello che ho?". Basta inserire gli ingredienti disponibili in casa e l’algoritmo ti suggerisce decine di ricette realizzabili al momento, senza bisogno di fare la spesa. Vi ho linkato la versione desktop, ma c’è anche l’app mobile.
🥗 Plan to Eat è l’alleato ideale per chi ama cucinare… ma odia pensare ogni giorno a cosa cucinare. Il sito (e app) ti permette di salvare ricette da qualunque sito web, organizzarle in un ricettario personale e trascinarle in un planner settimanale con un’interfaccia super intuitiva.