Cinema e sport: quando lo schermo corre, salta, combatte
Il cinema sportivo non parla solo di vittorie e sconfitte. Parla di sacrificio, redenzione, passione. Racconta l'epica umana attraverso gesti atletici, sudore, fatica e gloria.
Ciao, come va? Nell’ultima puntata di Preferito Cinema Show abbiamo parlato di cinema e calcio. Ora: io di calcio non capisco praticamente niente. Giocavo da ragazzino con gli amici ma ho presto capito di essere una pippa al sugo (come si dice a Roma) e ho presto slittato i miei interessi verso altro (ragazze, musica, cinema, le solite cose, insomma😆). Però la puntata mi ha fatto venire in mente l’argomento di questo numero della newsletter. Non pratico sport, ma lo sport al cinema lo vedo spesso e volentieri, mi piace, trovo che molti sport siano visivamente molto belli e hanno sempre quel messaggio di fondo che rende le storie interessanti. Così è nato questo lungo speciale…
I film e le serie TV a tema sportivo hanno un potere unico:
riescono a catturare l'essenza della competizione, il dramma della sconfitta, l'euforia della vittoria e, soprattutto, le profonde storie umane che si celano dietro ogni impresa atletica.
Questo genere cinematografico e televisivo trascende la semplice cronaca sportiva, trasformando le arene, i campi da gioco e le piste in palcoscenici dove si celebrano la resilienza, l'amicizia, il sacrificio e la crescita personale.
Che si tratti di narrazioni ispirazionali come Rocky, di approfondimenti tecnici e rivalità intense come Rush, o di esplorazioni intime e sofferte come The Wrestler, il racconto sportivo ha la capacità di generare una forte empatia e di lasciare un segno duraturo nello spettatore.
Ma facciamo un passo indietro.
Le origini: breve storia del cinema di sport
Il rapporto tra cinema e sport affonda le sue radici alla fine dell'Ottocento, un periodo in cui la società industriale iniziava a organizzare il consenso attorno ai nuovi ritmi produttivi e a una diversa concezione del tempo libero.
Cinema e sport moderno nascono quasi contemporaneamente. Le Olimpiadi di Atene del 1896 coincidono con i primi passi del cinematografo che, inizialmente, si presentava con una vocazione scientifica alla registrazione analitica degli eventi, ma tradiva anche la sua derivazione da spettacoli popolari dove il trucco e la ricerca della visione straordinaria erano centrali. Le prime riprese di eventi sportivi erano spesso delle "attualità ricostruite". Ad esempio, Woodville Latham, un ex combattente della guerra di Secessione americana, ebbe l'idea di filmare un match di pugilato tra Michael Leonard e Jack Cushing, ma lo fece mettendo in scena l'incontro in un teatro di posa newyorchese, il Black Mary di Thomas Edison, con i pugili scritturati come attori.
Il cinema comico delle origini, con figure come Charlie Chaplin, Buster Keaton e Harold Lloyd, ha spesso incrociato il tema sportivo. Chaplin, ad esempio, esplorò il genere sportivo in film come The Knockout (1913) e Charlot boxeur (1915), dimostrando una predilezione per la boxe e il pattinaggio.
Buster Keaton, in film come My wife's relations (1922), parodiava la sportività, mentre Harold Lloyd in Io e la palla (1925) celebrava l'ascesa di un giocatore di rugby. Anche Jerry Lewis, in Quel fenomeno di mio figlio (1951) e Occhio alla palla (1953), utilizzò lo sport come contesto per le sue gag slapstick.
L'avvento del sonoro e lo sviluppo di Hollywood come industria portarono a una maggiore strutturazione dei generi cinematografici, incluso quello sportivo. Il pugilato rimase uno degli sport più rappresentati, con film che esploravano sia l'aspetto agonistico sia le implicazioni sociali e personali della disciplina. Film come Il sentiero della gloria (1942) con Errol Flynn e Lassù qualcuno mi ama (1956) con Paul Newman sono esempi significativi di questo periodo.
Ma il cinema sportivo ha continuato a evolversi, abbracciando una vasta gamma di discipline e approcci narrativi. Si sono affermati filoni dedicati al baseball (L'idolo delle folle, 1942), al football americano (Knute Rockne, All American del 1940), alle corse automobilistiche (Grand Prix, 1966; Le 24 ore di Le Mans, 1971) e a molti altri sport.
Un momento fondamentale è rappresentato da Olympia (1938) di Leni Riefenstahl, documentario sulle Olimpiadi di Berlino del 1936. Nonostante le controversie legate al contesto storico e politico, il film è riconosciuto per la sua innovativa resa fotogenica dello sport, l'uso di espedienti tecnici di prim'ordine e un montaggio formale che esaltava la bellezza del corpo atletico e la spettacolarità delle competizioni.
Il cinema sportivo italiano, dopo i fasti del cinema muto dei forzuti, ha avuto un percorso più episodico, spesso legato alla commedia. Film come Totò al Giro d'Italia (1949), Gambe d'oro (1958) con Totò, Mamma mia, che impressione! (1953) e Il presidente del Borgorosso Football Club (1970) con Alberto Sordi, o L'arbitro (1974) con Lando Buzzanca, testimoniano un interesse popolare per lo sport, ma spesso filtrato attraverso la lente della comicità e della satira di costume.
Il cinema sportivo, al di là della spettacolarizzazione dell'evento agonistico, ha spesso affrontato temi universali come la crescita personale, la redenzione, la lotta contro le avversità, il rapporto tra individuo e collettività, e la critica sociale. Film come Rocky (1976) hanno creato archetipi narrativi duraturi, basati sulla figura dell'underdog che trionfa grazie alla determinazione e al sacrificio. Altri film hanno esplorato le dinamiche psicologiche degli atleti, le pressioni della competizione e il lato oscuro dello sport, come la corruzione o il doping.
I 10 film sportivi da non perdere
Selezionare i migliori film sportivi è un'impresa ardua. Dei film dedicati al calcio ne abbiamo parlato in trasmissione (scorri in basso per recuperarla), per questa selezione ho scelto alla fine dieci film che, per impatto culturale, qualità cinematografica e capacità di raccontare storie universali attraverso lo sport, meritano un posto d'onore nella cineteca di ogni appassionato.
🔵Cominciamo con, neanche a dirlo, Rocky (1976), un film che trascende il genere pugilistico per diventare un'icona culturale globale. La storia di Rocky Balboa, lo stallone italiano di Philadelphia che ottiene un'insperata chance per il titolo mondiale dei pesi massimi, è una potente metafora della perseveranza, del sogno americano e della lotta contro le avversità. Scritto e interpretato da Sylvester Stallone, il film ha definito un'epoca e generato una saga duratura, toccando corde emotive profonde grazie alla sua umanità e alla sua indimenticabile colonna sonora.
🔵Passando all'adrenalina della Formula 1, Rush (2013) di Ron Howard ci trasporta negli anni '70 per raccontare l'accesa rivalità tra due leggende del volante: Niki Lauda e James Hunt. Interpretati magistralmente da Daniel Brühl e Chris Hemsworth, i due piloti incarnano approcci opposti alla vita e alle corse: Lauda metodico e calcolatore, Hunt istintivo e playboy.
🔵Nel mondo della boxe, ma con una sensibilità completamente diversa, Million Dollar Baby (2004) di Clint Eastwood è un'opera struggente e potente. Hilary Swank interpreta Maggie Fitzgerald, una donna determinata a diventare una pugile professionista sotto la guida del burbero allenatore Frankie Dunn. Il film, vincitore di quattro premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, esplora temi come il sacrificio, il legame tra allievo e maestro e le difficili scelte della vita.
🔵Restando in tema di motori, ma spostandoci sulle gare di durata, Le Mans '66 - La grande sfida (Ford v Ferrari) (2019) diretto da James Mangold, racconta l'epica impresa della Ford per battere la Ferrari alla 24 Ore di Le Mans nel 1966. Con Christian Bale e Matt Damon nei ruoli del pilota Ken Miles e del progettista Carroll Shelby, il film è un inno all'ingegno, alla passione e alla sfida impossibile, ricco di sequenze di gara mozzafiato.
🔵Dal football americano arriva The Blind Side (2009), la toccante storia vera di Michael Oher, un giovane afroamericano proveniente da un'infanzia difficile che trova la sua strada verso il successo nella NFL. Sandra Bullock, premiata con l'Oscar, guida un racconto ispirazionale sull'importanza della famiglia, delle opportunità e della resilienza.
🔵Sempre dal mondo dello sport americano, ma con un focus sull'innovazione e la strategia, Moneyball - L'arte di vincere (2011) racconta la storia vera di Billy Beane (Brad Pitt), general manager degli Oakland Athletics. Con un budget limitato, Beane rivoluziona il mondo del baseball professionistico applicando un metodo di selezione dei giocatori basato sull'analisi statistica (sabermetrics). Il film è un'affascinante riflessione su come l'ingegno e un approccio non convenzionale possano sovvertire gerarchie consolidate.
🔵L'apartheid e la forza unificatrice dello sport sono al centro di Invictus - L'invincibile (2009), diretto da Clint Eastwood. Morgan Freeman veste i panni di Nelson Mandela che, appena eletto presidente del Sudafrica, vede nella Coppa del Mondo di rugby del 1995 un'opportunità per sanare le divisioni razziali del paese. Insieme al capitano degli Springboks, François Pienaar (Matt Damon), Mandela intraprende un percorso che va oltre la semplice vittoria sportiva, trasformando una squadra in un simbolo di speranza e riconciliazione nazionale.
🔵Un altro sguardo intenso e crudo sul football americano professionistico ci viene offerto da Ogni maledetta domenica (1999) di Oliver Stone. Al Pacino offre una performance memorabile nei panni di Tony D'Amato, un allenatore veterano che lotta per mantenere la sua squadra competitiva e unita in un mondo spietato fatto di affari, infortuni e pressioni mediatiche.
🔵Dal pattinaggio artistico su ghiaccio, Tonya (2017) racconta la controversa e turbolenta vita di Tonya Harding, interpretata da una straordinaria Margot Robbie. Il film ripercorre l'ascesa e la caduta di un'atleta di grande talento ma dal carattere difficile, coinvolta in uno dei più grandi scandali della storia dello sport americano.
🔵Chiudiamo con Cinderella Man - Una ragione per lottare (2005), diretto da Ron Howard. Russell Crowe interpreta James J. Braddock, un pugile la cui carriera sembra finita ma che, durante la Grande Depressione, ottiene un'incredibile seconda possibilità, diventando un simbolo di speranza per un'intera nazione.
Serie TV sportive: un nuovo terreno di gioco narrativo
Il racconto sportivo ha trovato una nuova, fertile dimensione nel formato seriale che permette di costruire mondi ricchi e personaggi sfaccettati, offrendo un coinvolgimento più profondo e duraturo rispetto a quello, pur intenso, di un singolo film. Cito le mie due serie preferite del momento.
Ted Lasso, che trovate su AppleTv+, segue le vicende di un allenatore di football americano, l'eponimo Ted Lasso, che si trasferisce in Inghilterra per allenare una squadra di calcio professionistica, l'AFC Richmond, nonostante la sua totale inesperienza in questo sport. La serie brilla per il suo ottimismo contagioso, l'umorismo intelligente e la capacità di affrontare temi profondi come la salute mentale, l'amicizia, il divorzio, la genitorialità e la leadership con una sensibilità rara. Ted Lasso è una storia sulla gentilezza come forza rivoluzionaria e sulla continua ricerca della felicità e della crescita personale, anche di fronte alle avversità.
Winning Time - L'ascesa della dinastia dei Lakers, che potete vedere su Sky/Now, ci offre un ritratto stilisticamente audace dell'ascesa dei Los Angeles Lakers negli anni '80, un'epoca che ha rivoluzionato non solo il basket NBA ma anche la cultura pop. La serie si concentra sull'arrivo di Earvin "Magic" Johnson, sulla gestione visionaria e talvolta spericolata del proprietario Jerry Buss, e sulle dinamiche interne, spesso esplosive, di una squadra destinata a diventare leggenda. Winning Time è dinamica, rompe spesso la quarta parete e riesce a catturare l'energia, l'eccesso e le contraddizioni di quel periodo storico.
Preferito Cinema Show: Cinema Gol! Quando il pallone incontra il grande schermo!
Nell’ultima puntata di Preferito Cinema Show abbiamo parlato di due passioni che fanno battere il cuore a milioni di persone: il cinema e il calcio. Ospite della puntata Giulio Valli, autore di Cinema Gol!
Potete recuperare la puntata cliccando il player qui sotto 👇
Se invece volete ascoltare il podcast su Spotify - solo talk senza musica - vi basta cliccare sull’immagine.
🎙️Nella prossima puntata torneremo a parlare di AI e cinema. Avremo ospite telefonico l’Ing. Federico Bo, uno dei fondatori di SophIA, laboratorio che ha promosso Cort-IA, concorso gratuito per sceneggiature scritte con l’Intelligenza Artificiale.
Nei nostri studi ci saranno invece l’amico Diego Arciero, VFX Supervisor e Serena Perla della Rainbow, editor e colorist.
Lo speciale cinema e AI coinvolgerà anche questa newsletter che nel prossimo numero avrà una serie di contenuti extra e… un esperimento!
Appuntamento con Preferito Cinema Show martedì 20 maggio, ore 16, sempre e solo su Radio Kaos Italy.
📚Un consiglio di lettura. Tre motivi per leggere:
Perché è un viaggio nel cuore del mito
Il libro non si limita a raccontare la trama di Rocky (che sanno tutti a memoria), ma smonta pezzo per pezzo la sua struttura narrativa, mostrando come una storia apparentemente semplice sia in realtà costruita con una precisione millimetrica. Ogni scena, ogni battuta, ogni sguardo è funzionale alla costruzione dell’archetipo dell’eroe perdente che non smette mai di lottare.Perché ci fa riscoprire Stallone come scrittore
Spesso dimentichiamo che Rocky è nato dalla penna (oltre che dai muscoli) di Sylvester Stallone. Questo volume illumina il suo talento autoriale, evidenziando come abbia saputo scrivere un copione capace di far vibrare corde universali – senza retorica, ma con cuore e sudore.Perché è una lezione di storytelling applicata al cinema
La guida è perfetta per chi studia sceneggiatura, ma anche per chi ama capire come si costruisce un’icona cinematografica. Dall’incipit alle scene chiave, fino all’epilogo che ha fatto la storia: ogni passaggio è analizzato con chiarezza e passione, rendendo il volume uno strumento prezioso per lettori, spettatori e futuri autori.
⚒️Tool, link utili, plug in, produttività, svago…
🎧 Io sto in fissa con le radio (forse l’avrete capito): Radiooooo è una mappa sonora interattiva che non solo ti permette di ascoltare musica da tutto il mondo... ma anche da ogni epoca! Funziona in modo semplicissimo: selezioni un paese, scegli un decennio dal 1900 a oggi, e lasci che il sito ti sorprenda con tracce provenienti da quell'area e da quel periodo storico.
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